Spettacolo teatrale
IL VIAGGIO
«Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario: ecco la sua forza, va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose: è tutto inventato».
Uno spettacolo teatrale tratto dalle pagine dei racconti di Luigi Pirandello, Antonio Tabucchi e Louis Ferdinand Céline.
“la vita, la vita, la vita soltanto si sentì irrompere in subbuglio nell'anima...”
Adriana scoprì “la vita” alcuni momenti dopo aver saputo che sarebbe morta di lì a poco. Adriana, quindi, non aveva vissuto fino ad allora?
No, in realtà no. Ne aveva fatto parte come i vegetali, che concorrono sì allo “spettacolo della vita”, ma solo in qualità di ornamento scenico. Quand'è, allora, che comincia “la vita”?
Per Adriana cominciò quando comprese di poter dominare gli eventi, da cui era stata sempre dominata e sempre avrebbero tentato di dominarla. Quando capì che insieme a Cesare – il mancato protagonista di un amore che non aveva osato confessare neppure a se stessa – avrebbe potuto piegarli, gli eventi, alla propria e alla sua volontà, seppur non per sempre.
Capì che gli eventi avrebbero ceduto se le fosse riuscito di rendersi interessante allo sguardo che più conta: il proprio. Perché gli eventi, che tutto possono sugli umani e nulla potrebbero su Calipso, cedono, devono cedere quando il tempo imperfetto strappato chissà come all'eternità lo rendiamo nostro e solo nostro per sempre.
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NOTE DI REGIA
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“Il Viaggio” è una metafora di quello che può accadere quando le persone non hanno il coraggio di opporsi, di ribellarsi ad un contesto che li relega ad un destino di morte già segnato.
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Adriana è il fulcro intorno al quale tutto muore. Tutto vive attraverso gli occhi di Adriana. Tutti gli altri personaggi, narratori compresi, sono sue visioni e risuonano degli stati d’animo di questo personaggio dalle costrizioni, dalle sue reminiscenze, dal contesto in cui lei e tutti gli altri sono costretti a vivere.
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Alcuni sono più coinvolti di altri. Cesare , il marito, il narratore, tutte le donna, la madre i figli e infine il dottore.
Ne “Il Viaggio” e nella cittaduzza tutto è spettrale. Non è dato spazio ai sentimenti di gioia, novità e giustizia.
Tutto è raggelato, tutto conduce verso la morte. Anche quando scoppia il sentimento d’amore il tempo interviene a bloccare ciò che non si può più recuperare ciocche deve avviarsi verso l’unica via d’uscita che Adriana intravede per il suo tempo perduto.
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Lo spettacolo è un monito a dire “le parole che non ti ho detto” a rimpiangere “gli abbracci che non ti ho dato”.
Si colgono attimi di respiro sulle strade di Palermo, sulla fontana, le sfingi sono gli unici compagni reali e presenti del dolore sordo e imperturbabile di una vita dura di un Eros che è incessantemente alla ricerca del suo Tanatos.
Non va meglio agli immortali che bramano un amore di cui non possono godere e del quale ambiscono.
Anche per loro c’è il vuoto eterno, mentre per noi mortali c’è forse una possibilità: l’amore.
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Giancarlo Luce
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CREDITS
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“Il Viaggio” Regia di Giancarlo Luce
con Giuseppe Catucci Carmelo Tancorra Maria Grazia Plantamura Angelica GIovinazzi Fulvio Mandorino Francesca Greco Gianni D'Auria Francesco Scurini Simona De Nisco Carlotta Campobasso
Prodotto da Associazione Culturale Teatrarsi in collaborazione con Teatro Le Forche.
Musiche Fulvio Mandorino
Costumi di scena Cinzia De Nisco
Progetto Foto Stefania Stasi
Progetto Foto e Video Emanuele Favale
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PHOTOGALLERY